Vi siete mai chiestə in che modo e in quale misura il vostro corpo condizioni la vostra libertà all’interno della società?
Che la risposta sia un sì o un no, Everybody di Olivia Laing è un’interessante lettura che ci accompagna in una riflessione sui corpi e sulla libertà – come dice il sottotitolo.
«Siamo tutti incastrati nei nostri corpi, cioè incastrati in una griglia di idee contrastanti su cosa significano quei corpi, cosa sono capaci di fare e cosa hanno il permesso o il divieto di fare. Non siamo solo individui, affamati e mortali, ma anche tipi rappresentativi, soggetti ad aspettative, richieste, divieti e punizioni che cambiano enormemente a seconda del genere di corpo che ci ritroviamo ad abitare. Libertà […] significa anche trovare un modo di vivere senza essere intralciati, ostacolati, danneggiati oppure distrutti attivamente dal costante consolidamento di idee su cosa sia concesso alla categoria di corpi cui siamo stati assegnati» (1).
A partire dal 2016 l’autrice, da sempre interessata alla tematica, sente la crescente consapevolezza che una nuova riflessione sui corpi sia quanto mai necessaria.
Sollecitata nel suo pensiero dalla crisi di migranti che tentano disperatamente di raggiungere l’Europa attraversando il Mediterraneo, dalle proteste del movimento Black Lives Matter e dalla vittoria di Donald Trump che porta con sé una nuova ondata di discriminazione, Laing inizia a chiedersi se le libertà conquistate nel secolo scorso dai movimenti di liberazione non siano “sogni non del tutto realizzati”.
«Sembrava che i grandi movimenti di liberazione novecenteschi stessero fallendo: le conquiste del femminismo, del movimento di liberazione omosessuale e dei diritti civili venivano smantellate a una a una, se mai erano state davvero garantite» (2). Le battaglie di questi movimenti «erano accumunate dal desiderio di trasformare il corpo, da oggetto di vergogna e stigma, in una fonte di forza e solidarietà capace di esigere e attuare un cambiamento» (3).
La dimensione sociale e collettiva dei corpi e delle loro libertà, conquistate e da conquistare, è sempre presente in primo piano nel procedere dei vari capitoli del saggio, che sono organizzati per tematiche: la malattia, il carcere, il sesso, la paura…
Everybody è un saggio pieno di spunti.
La trama del discorso è intessuta da richiami autobiografici e da riferimenti al pensiero e alle opere di artistə, scrittorə, attivistə notə e meno notə che ruotano attorno al perno fisso costituito dal pensiero e dalla vita del medico e psicoanalista Wilhelm Reich, uno degli allievi più originali ma anche più controversi di Freud.
L’allontanamento del discepolo dal maestro avvenne principalmente per motivi politici. Mentre per Freud la psicoanalisi doveva essere estranea alla politica, Reich si avvicinò al marxismo:
«sia la psicoanalisi sia il comunismo avevano il pieno potenziale di comprendere l’infelicità umana e ampliare la libertà, […] ma entrambi presentavano grossi punti ciechi. La psicoterapia insisteva nel trattare l’individuo come se il suo dolore avvenisse in un vuoto, senza la mediazione della società in cui viveva o della politica che governava la sua vita. Il marxismo, invece, trascurava l’importanza dell’esperienza emotiva, non da ultima la pena suscitata dalla vergogna e dalla repressione sessuale, specialmente nelle donne» (4).
Per Reich la cura era la liberazione sessuale, l’orgasmo, iniziò dunque ad agire non solo dal punto di vista clinico ma anche politico, ricevendo pazienti nei quartieri poveri della città, distribuendo contraccettivi, aiutando le donne che lo richiedevano ad abortire.
Per l’avversione che queste sue attività suscitarono e per la sua ferma opposizione al nazismo, Reich fu costretto a fuggire.
Emigrato negli Stati Uniti negli anni ’30, però, la sua dottrina prese una deriva fortemente pseudoscientifica. Reich teorizzò l’esistenza di una ”energia orgonica”, una forza realmente esistente che permea tutto, anche gli esseri umani e che, in caso di trauma, viene bloccata e diventa la causa delle patologie di cui soffriamo, non solo dal punto psicologico, ma anche fisico. Per curare i suoi pazienti Reich inventò allora la “scatola orgonica”, un macchinario in grado di guarire le persone liberandone la forza vitale intrappolata.
Reich arrivò a sostenere addirittura che la scatola orgonica era in grado di guarire il cancro.
La FDA (5) non era dello stesso parere e ne negò con decisione l’efficacia, vietandone la vendita. Reich contravvenne a questo divieto e venne condannato al carcere, dove morì nel 1957. Nell’ultima parte della sua vita Reich era diventato anche un uomo violento, con manie di persecuzione e convinto dell’esistenza degli alieni.
Laing riconosce la problematicità delle posizioni antiscientifiche che Reich sostenne nella seconda parte della sua vita, ma ritiene comunque che, soprattutto nelle sue prime opere, lo psicoanalista abbia dato dei contributi validi allo sviluppo del pensiero sui corpi che è necessario recuperare e rivalutare.
Il pensiero di Reich viene dunque attualizzato e messo in dialogo con altri autori e artisti sui nodi tematici intorno al corpo che Laing affronta capitolo per capitolo. Il libro così non ci porta solo a riscoprire il pensiero di un autore oscurato dalla tragica deriva finale della sua vita, ma anche altri pensatori e pensatrici di cui vita, riflessioni e opere sono messi in relazione e osservati alla luce della riflessione di Laing sul corpo.
Alcuni dei personaggi interpellati da Laing sono molto noti come Malcolm X, Nina Simone, Sade e altri lo sono meno come Christopher Isherwood, Ana Mendieta, Agnes Martin. Leggere le storie di questi e altri personaggi è uno degli aspetti più interessanti del libro che rende la lettura di Everybody particolarmente arricchente.
Il corpo è un tema di riflessione che merita tutta la nostra attenzione da un punto di vista individuale ma che vale la pena approfondire, grazie agli spunti e alle riflessioni del testo, nella sua dimensione politica, sociale, collettiva.
Proprio perché «pochissime persone attraversano l’infanzia senza imparare che qualche aspetto della loro esperienza emotiva è inaccettabile, qualche tratto del loro desiderio vergognoso» (5) Laing ci richiama all’azione e ci esorta a tenere a mente che «il mondo politico può trasformare i corpi in prigioni, ma i corpi possono rimodellare il mondo politico» (6).
Grazie Il Saggiatore!
O. Laing, Everybody, un libro sui corpi e sulla libertà, Il Saggiatore, Milano, 2022.
- O. Laing, Everybody, un libro sui corpi e sulla libertà, Il Saggiatore, Milano, 2022, p. 178.
(2) Ivi. pp.20.
(3) Ivi. p. 21.
(4) Ivi. p. 93
(5) Food and Drug Administration, organizzazione federale degli Stati Uniti che regolamenta i dispositivi medici e farmaceutici.
(6) O. Laing, Everybody, un libro sui corpi e sulla libertà, Il saggiatore S.r. l. Milano, 2022, p. 41.(7) Ivi. p.240.
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