Esiste un diritto al sesso? La rivoluzione sessuale a cosa ha portato e a chi è servita? Il nostro desiderio è davvero libero da influenze e condizionamenti esterni? Fino a che punto il sesso è un fatto intimo e personale? La politica può occuparsi del sesso senza cadere in logiche misogine o in un autoritarismo morale che disciplini invece di emancipare? Come interagiscono tra loro sesso, razza, classe e disabilità?
Il diritto al sesso è innanzitutto questo: una serie di domande su cui interrogarsi e un invito a riflettere su questioni complesse e spinose, che rimandano in modo più o meno diretto all’incoerente e sfaccettato mondo del sesso, un territorio che si estende ben oltre i confini dell’anatomia e delle attività da camera da letto.
Ripercorrendo avvenimenti e diatribe che nel corso del tempo hanno acceso il dibattito femminista e sollecitato il pensiero di autrici come Simone De Beauvoir e Angela Davis, l’autrice Amia Srinivasan non propone risposte semplici, ma riesce piuttosto bene a scuotere punti fermi e convinzioni del lettore.
Il libro, infatti, servendosi anche del supporto sostanzioso di dati e casistiche, allontana da posizioni nette e categoriche e non sembra voler ambire a soluzioni immediate che focalizzino e delimitino l’attenzione, ma piuttosto pare puntare ad allargare lo sguardo al di là dell’indiscutibile e dell’incontestabile, fino a considerare percorsi meno battuti e riflessioni che non hanno paura di essere voci fuori dal coro. È possibile che un approccio come questo, restituisca ambivalenza e che alcuni capitoli risultino nebulosi, ma d’altronde, come sottolinea la giovane filosofa, è difficile interfacciarsi con argomenti densi e complessi senza porsi ulteriori quesiti.
Insieme a tanti interrogativi, Srinivasan ci consegna una mappa più ricca e completa, con cui muoverci con passo più sensibile e consapevole all’interno di fenomeni e narrazioni che riguardano sesso e potere; sesso e sfruttamento, violenza e discriminazione; sesso e pornografia, sesso e povertà e criminalità; sesso e punizione.
Forse, però, l’eccezione la fa una frammentata certezza, che tra le righe traspare in modo inequivocabile: affinché la teoria femminista si concretizzi in pratica efficace che abbatta schemi e logiche patriarcali è necessario adottare uno sguardo intersezionale che si confronti con tutte le realtà di disuguaglianza e le molteplici sfumature della marginalità e della sudditanza, perché il loro impatto è esteso e tangibile. Reclama a gran voce cambiamento e scongiura liberazione.
A. Srinivasan, Il diritto al sesso, Rizzoli, Segrate (MI), 2022.
Grazie a Rizzoli!
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