Riflessioni sui bambini mai nati: le famiglie senza figli

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«Non starò a ripetere che la maternità è una scelta, non un dovere» (1): così scrive Oriana Fallaci, celebre giornalista italiana, in alcuni documenti inediti e utili alla stesura del suo noto romanzo Lettera a un bambino mai nato (1975).

Spesso accade nella vita di ogni singola donna, specialmente se in procinto di sposarsi o appena maritata, che le si rivolga la suddetta domanda: “A quando un figlio?” A questo quesito si può rispondere con grande entusiasmo, anche se talvolta può essere invece molto doloroso.


È allora da considerarsi un insormontabile pregiudizio quello che la donna sposata, o vicino all’età della menopausa, debba quasi obbligatoriamente procreare?


Numerose sono le motivazioni che possono portare una giovane coppia alla decisione di non avere figli: la precarietà economica nonostante si viva in due, il mancato desiderio di generare prole giacché soddisfatti così come si è, l’incapacità fisica di mettere al mondo un bambino, aborti spontanei o l’autocoscienza di non essere pronti per crescerlo e renderlo un individuo sano e rispettabile.
Ma perché è così radicata in noi questa idea?


Cosa ha portato nel corso dei secoli all’equazione matrimonio = figli?


È necessario che la famiglia, per essere definita tale, debba essere composta dal nucleo genitoriale e dalla prole? Secondo un’indagine Istat (2) negli ultimi anni si è verificato un significativo calo della natalità, portando al secondo posto (3) le tipologie di famiglie che non hanno figli rispetto a quelle considerate “tradizionali” o formate da genitori soli. Da dove deriva esattamente l’immagine della donna madre e quindi unica responsabile della riuscita del nucleo familiare?

La decisione di non avere figli o l’impossibilità dettata da cause di forza maggiore non devono mai far sentire una donna meno “donna”. Il libero arbitrio porta anche ad assumerci scelte controcorrente – quali l’aborto – spesso più dolorose di quanto si possa pensare, magari dettate dalla consapevolezza di tempi e circostanze sbagliati. Sovente la scelta di non diventare un genitore non è dettata principalmente dall’egoistico pensiero di autorealizzazione, e se anche fosse non ci sarebbe nulla di sbagliato. 

Come giustamente dice Viola Davis in una scena del celebre film – e prima ancora libro – Mangia prega ama: «Fare un figlio è come farsi un tatuaggio in faccia. Devi essere tremendamente convinta di volerlo fare!». (4) Ma senza dover minimizzare la portata di responsabilità di un bambino, si tratta anche di curarlo, proteggerlo e soprattutto educarlo all’avvenire nel migliore dei modi

Se da un lato le nuove indagini hanno portato a uno speranzoso aumento della vita, dall’altro lato hanno fatto emergere anche il progressivo e costante aumento dell’infertilità. A quest’ultimo punto possono venire in soccorso il progresso scientifico, la gestazione per altri o l’adozione.

Fin da piccole alle donne è stata inculcata l’idea di sposarsi, perdere la verginità dopo il matrimonio, avere un figlio e fare la mamma (si pensi ai numerosi bambolotti che vengono fabbricati e regalati alle bambine, e sia mai che spettino anche ai bambini). Non è da sottovalutare come anche i giocattoli influenzino e creino una divisione di genere tra maschi e femmine, a lui le macchine e gli attrezzi o le pistole; a lei la cucina, le bambole e i trucchi.


Il ruolo della donna in questa società non può essere ridotto al fare la mamma. 


Prima di domandare a cuor leggero perché non si hanno figli, magari con quel pizzico di malizia e pettegolezzo da bar, è sempre meglio pensarci due volte, perché dietro a un sorriso smagliante si possono celare un segreto e un dolore impronunciabili. Ma dopotutto, la domanda successiva sarà sempre la solita: «A quando un fratellino o una sorellina?»

(1) https://www.panorama.it/cultura/libri/inedito-di-oriana-fallaci-la-maternita-e-una-scelta-non-un-dovere-esclusivo/
(2)  https://www.istat.it/it/archivio/226919 
(3) http://dati.istat.it/Index.aspx?QueryId=17710 
(4) Citazione dal film Mangia prega ama: regia di Ryan Murphy, 2010.

Sitografia

Per i dati Istat:
http://dati.istat.it/Index.aspx?QueryId=17710
https://www.istat.it/it/archivio/226919

Oriana Fallaci – Articolo di Cristina Manetti per «Panorama», 27 settembre 2016 https://www.panorama.it/cultura/libri/inedito-di-oriana-fallaci-la-maternita-e-una-scelta-non-un-dovere-esclusivo/