Il dilemma morale in un Vault

0
9

⚠️ Attenzione! Questo articolo contiene spoiler della serie tv Fallout! ⚠️

[Woody] – Possiamo giudicare una persona e una società in base a come trattano i propri nemici. Ed eccoci qua con 16 individui altamente violenti incarcerati nelle nostre biblioteche adibite temporaneamente a celle. Non abbiamo mai affrontato un dilemma etico così.
[Reg] – Personalmente, credo sia più una opportunità etica per dimostrare agli abitanti della superficie, e a noi stessi, cosa intendiamo quando diciamo che costruiremo un mondo migliore (1).

Fallout la serie ricalca i giochi cult di Bethesda, famosissimi in tutto il mondo (2). 

La storia distopica muove i suoi primi passi a partire dal 2077, quando l’esplosione di una guerra nucleare annienta la totalità della popolazione. O meglio, quasi la totalità, perché alcuni Americani si riparano in rifugi sotterranei creati precedentemente dall’azienda Vault-Tec

Il nome di questi rifugi è Vault e da qui, secondo i piani, l’umanità potrà ripartire e ripopolare la Terra. 

Questa è la verità che viene fatta credere agli abitanti, quando in realtà lo scopo di questi rifugi era quello di eseguire esperimenti sociali sulla popolazione (3).

Andiamo avanti nel tempo e siamo nell’anno 2296, il cuore della serie parte dalla storia di Lucy MacLean e suo fratello Norm, che sono nati e vivono all’interno del Vault 33. 

Lucy è pronta a sposarsi e per lei viene scelto un abitante del Vault 32. Al banchetto di nozze, celebrato nel Vault 33, però, lo sposo e gli abitanti del 32 rivelano la loro vera natura: predoni (esseri umani che vivono in superficie, contaminati dalle radiazioni nucleari) che si sono insediati negli immacolati rifugi sotterranei. 

Ne segue una battaglia dai toni splatter, in cui i predoni sopravvissuti vengono incarcerati.

Dopo una serie di eventi conseguenti a questo attacco, che sconvolgono l’equilibrio democratico del Vault, gli abitanti del 33 si radunano in un’assemblea per decidere come gestire la questione dei carcerati. 

D’altronde etica e democrazia sono i princìpi con cui questi cittadini nascono, crescono e saranno poi destinati ad esportare nel piano di ripopolamento della Terra.
[Davey] Posso insegnare loro Shakespeare… e quando saranno pronti, Marlowe.
[Marianne] – Non voglio sembrare insensibile, però credo che Shakespeare potrebbe essere troppo avanzato per queste persone. Vedete, io vorrei iniziare più con una cornice morale. Kant, Mill, eccetera.
[…]
[Norm] – Non so. Non credo sia nostro dovere aiutare queste persone. Sono assassini.
[Abitante] – Non sanno che esiste un meglio.
[Marianne] – E come potrebbero senza un’educazione?
[…]
[Reg] – Cosa proponi di fare?
[Norm] – Possiamo fare a loro ciò che hanno fatto a noi (4).

A questa affermazione di Norm segue stupore e sgomento. No, questo proprio non si può fare.

La visione di Norm corrisponde in realtà alla arcinota lex talionis, la legge del taglione (occhio per occhio, dente per dente). 

Nonostante i temi della filosofia morale e della filosofia del diritto aleggino per tutta la durata della serie, è interessante notare come qui vengano citati proprio due filosofi specifici: Immanuel Kant e John Stuart Mill. 

Apparentemente in contraddizione con ciò che Norm auspica, in realtà la stoccata è presto servita in modo magistrale.

Di lex talionis Mill ne parla apertamente, sostenendo come ci sia un «desiderio segreto» che l’umanità ha per questo principio. (5) E ne è in effetti la prova egli stesso, quando poi nel suo discorso alla House of Commons il 21 Aprile 1868 sostiene:

«[…] È irragionevole pensare che togliere la vita a un uomo che ha tolto quella di un altro mostri mancanza di rispetto per la vita umana. Mostriamo, al contrario, in modo più enfatico il nostro rispetto per essa, adottando una regola per cui chi viola quel diritto in un altro lo perde per se stesso, e che mentre nessun altro crimine che può commettere lo priva del diritto di vivere, questo lo farà» (6).

Ma Kant cosa c’entra in tutto ciò?

Anche Kant ne La Metafisica dei Costumi parla di legge del taglione, ma come strumento per comprendere «qualità e quantità della punizione» in tribunale (7). 

Un altro tema toccato da entrambi i filosofi, poi, è quello dei lavori forzati. Essi rendono la vita di un uomo non degna d’esser vissuta.

Ai lavori forzati meglio preferire la morte (8).

Kant in effetti si schiera apertamente a favore della pena di morte, criticando duramente il lavoro di Cesare Beccaria per la sua abolizione, sostenendo che egli sia mosso da un «affettato sentimentalismo umanitario» (9). 

Secondo Immanuel Kant, infatti, 

«Se poi egli ha ucciso, egli deve morire. Qui non vi è nessun surrogato, nessuna commutazione di pena che possa soddisfare la giustizia. […] Non vi è nessun altro compenso fra il delitto e la punizione fuorché nella morte giuridicamente inflitta al criminale» (10).

Che sia dunque per la legge del taglione o che sia per mantenere la “serietà” di uno Stato, per quanto progressisti e rivoluzionari Kant e Mill fossero, rimangono comunque figli del loro tempo. 

Qui, come sempre, non si vuole fare un processo alla storia, bensì rimarcare ancora una volta come nonostante la pena di morte sia – giustamente – abolita in molti Paesi (11) ci sia un sentimento di vendetta sibillino che risiede (purtroppo) nell’animo di moltə umanə, come in quello di Norm.

E se parlare di natura e naturalità significa avventurarsi in terreni scivolosi, Fallout ci dimostra che invece è necessario continuare ad indagare l’essenza umana, ma soprattutto ci pone inevitabilmente davanti a un quesito: cosa accadrebbe se oggi anche noi ci ritrovassimo chiusi in un Vault?

  1. trad. mia del dialogo tratto dall’ep. 3 di Fallout:
    [Woody] We can judge a person, and a society,by how they treat their enemy. And here we are with 16 highly-violent individuals incarcerated in our temporarily repurposed reading room. It’s an ethical dilemma like nothing we’ve dealt with before.
    [Reg] Personally, I’d say it’s more of an ethical opportunity to demonstrate to the surface dwellers, and to each other, what we mean when we say we’re going to build a better world.
  1. Originariamente la serie è di Interplay Entertainment e Black Isle Studios. Bethesda Softworks ne ha acquisito di diritti nel 2004.
  2. «La reale ragione per l’esistenza dei Vault era lo studiare segmenti di popolazione per osservarne le reazioni allo stress dell’isolamento forzato e come avrebbero colonizzato la Terra dopo l’apertura dei Vault.» https://fallout.fandom.com/it/wiki/Vault#Vero_scopo_dei_Vault
  3. trad. mia del dialogo tratto dall’ep. 3 di Fallout:
    [Darvey] I can teach the raiders Shakespeare… and when they’re ready, Marlowe.
    [Marianne] I don’t want to be insensitive, but I think Shakespeare might be too advanced for these people. Look, I would like to start with a moral framework. Kant, Mill and-and so on.
    […]
    [Reg] Is there something you’d like to say, Norm?
    [Norm] I don’t know. I don’t think it’s our job to help these people. They’re murderers. [Vault Dweller] They didn’t know any better.
    [Marianne] And how could they without a formal education?
    […]
    [Reg] So what do you propose we do?
    [Norm] We can do what they would have done to us.
  1. M. Cohen (editor), The Philosophy of John Stuart Mill, The Modern Library, 1961, New York, p.389.
    «No rule on the subject recommends itself so strongly to the primitive and spontaneous sentiment of justice, as the lex talionis, “An eye for an eye, and a tooth for a tooth”. Though this principle of the Jewish and of the Mahometan law has been generally abandoned in Europe as a practical maxim, there is, I suspect, in most minds, a secret hankering after it; and, when retribuition accidentally falls on an offender in that precise shape, the general feeling of satisfaction evinced beats witness how natural is the sentiment to which this repayment in kind is acceptable.»
  2. Speech In Favor of Capital Punishment by John Stuart Mill – A speech against the bill Capital Punishment within Prisons meant to abolish the death penalty. Given in the House of Commons on 21 April 1868. https://americanliterature.com/author/john-stuart-mill/essay/speech-in-favor-of-capital-punishment
  3. I. Kant, La metafisica dei costumi. Parte Prima – La dottrina del diritto, trad. cura e prefazione di Giovanni Vidari, G. B. Paravia e C., 1916, Torino, p.175.
  4. Sul tema Kant: «io dico che l’uomo d’onore preferirebbe la morte, mentre l’uomo volgare sceglierebbe i lavori forzati; così infatti importa la natura dello spirito umano. E ciò perché il primo conosce qualche cosa, che egli stima e apprezza ancor più della vita stessa, cioè V onore , mentre il secondo considererà sempre una vita, anche carica d’ onta, come preferibile alla morte» Ivi, p. 178.
    Sul tema Mill: «Pochi, penso, oserebbero proporre, come punizione per omicidio aggravato, meno che l’imprigionamento con il duro lavoro per tutta la vita; quella è la sorte a cui un assassino sarebbe destinato dalla misericordia che si ritira dall’ucciderlo. Ma è stato sufficientemente considerato che tipo di misericordia è questa, e che tipo di vita lascia a lui?» trad.mia tratta da Speech In Favor of Capital Punishment by John Stuart Mill – A speech against the bill Capital Punishment within Prisons meant to abolish the death penalty. Given in the House of Commons on 21 April 1868. https://americanliterature.com/author/john-stuart-mill/essay/speech-in-favor-of-capital-punishment
  5. I. Kant, La metafisica dei costumi. Parte Prima – La dottrina del diritto, trad. cura e prefazione di Giovanni Vidari, G. B. Paravia e C., 1916, Torino, pp.179-180.
  6. Ivi, pp.176-177.
  7. La pena di morte è ancora praticata invece in 58 Stati.
    https://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2023/04/04/news/pena_di_morte_va_abolita_in_tutto_il_mondo_le_valutazioni_e_il_pronunciamento_del_consiglio_dei_diritti_umani_delle_nazi-394867285/

La foto di copertina è un’immagine ufficiale di Bethesda. Il copyright della suddetta è pertanto di proprietà della casa di produzione, o l’artista. L’immagine è stata utilizzata per identificare il contesto di commento del lavoro e non esula da tale scopo – nessun provento economico è stato realizzato dall’utilizzo di questa immagine. / This is an official image from Bethesda. The image copyright is believed to belong to the distributor, the publisher or the graphic artist. The image is used for identification in the context of critical commentary of the work, product or service. It makes a significant contribution to the user’s understanding of the article, which could not practically be conveyed by words alone. No money were made by the use of this image.