La via dell’immortalità

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«Colui il quale si è impegnato nella ricerca del sapere e in pensieri veri e soprattutto questa parte di sé [la componente razionale e divina] ha esercitato, è assolutamente necessario che, quando attinge alla verità, abbia dei pensieri immortali e divini e che, nella misura in cui alla natura umana è stato concesso di partecipare all’immortalità (metàschein athanasìas), nulla trascuri e sia perciò straordinariamente felice, perché coltiva la sua parte divina e mantiene ben ordinato il demone che abita in lui.» (1)

Qual è la via per l’immortalità?

Franco Ferrari, docente di Storia della filosofia antica presso l’ateneo salernitano, ci mostra sapientemente nel suo ultimo saggio edito da Rosenberg & Sellier, i percorsi che porteranno Platone alla delineazione del suo pensiero filosofico circa l’argomento dell’immortalità

In un’opera che ripercorre alcuni tra i più celebri dialoghi del filosofo ateniese (Apologia di Socrate, Carmide, Ione, Fedro, Fedone, Menone, Simposio, Gorgia, Filebo e Timeo), il lettore è così trasportato da una città all’altra, da un’epoca all’altra, in compagnia dei sommi pensatori del passato e del più caro protagonista, nonché maestro, degli scritti platonici: Socrate.


Il filo rosso di quest’opera e, con sé, di tutte le altre è la questione dell’immortalità: homòiosis to theò, ossia l’assimilazione del divino da parte dell’uomo.


Ed ecco che il sapere arcaico di stampo orfico-pitagorico si trasforma e genera una nuova concezione dell’anima, il tutto in chiave prettamente filosofica e perdendo, di conseguenza, quel retaggio squisitamente legato ai rituali religiosi di iniziazione.

Un legame, quello che instaura Platone, sempre presente e tangibile con il passato, da cui si deve prendere spunto, giacché fonte di sapere eterna e inalterabile, per creare un qualcosa di nuovo e più conforme all’epoca vissuta.

Obiettivo è quello di giungere allora alla saggezza, alla tanto ambita sophrosyne, ossia la condizione d’eccellenza dell’anima e lo stato in cui l’uomo può dispiegare tutte le sue potenzialità. Una tensione da parte del filosofo che Ferrari definisce nel suo saggio erotica, diretta verso la tanto agognata verità, rappresentata dalle idee, in virtù del suo intrinseco orientamento verso l’unità delle cose, ossia l’essere e non più le opinioni.


La via per l’immortalità instaurata da Platone è quella secondo cui i bei ragionamenti, la pratica filosofica possono divinizzarci.


Il telos (il fine) si presta ad essere la totale assimilazione a Dio, per mezzo della conoscenza del Bene, della Giustizia come sapere regolativo, ma soprattutto, la consapevolezza del proprio sé, della natura e dell’anima. Sulla scia del pensiero pitagorico che via via si fa strada in Grecia, Platone interiorizza questa concezione, facendola sua e, se possibile, sviluppandola ulteriormente.

La purificazione, la kathàrsis filosofica, diventa il principio fondamentale dell’uomo affinché possa migliorarsi all’interno di questo viaggio ciclico cui l’anima è soggetta: la metempsicosi.

La via per l’immortalità è la sola capace di far vedere all’anima tutto ciò che il mondo sensibile, e soprattutto quello intelligibile, contengono, ricevendo così una conoscenza e una visione simile a quella divina – attenzione, simile, non uguale: l’uomo è theophilés, cioè «caro a Dio» (2) e dunque simile in una qualche misura a Lui.

Il sistema di conoscenza appaltato da Platone è difatti controllato da un legame di affinità e parentela e da una struttura relazionale in cui il mondo intelligibile collega i suoi membri.

In questo modo, la conoscenza di una cosa attiva un processo che rende conoscibili anche le altre. Un saggio, quello di Ferrari, che tratta con semplicità argomenti ostici e complessi, lasciando nulla in disparte e ripercorrendo in maniera concisa ma efficace quelli che sono stati i punti salienti della filosofia platonica.


Grazie a Rosenberg & Sellier!

Ferrari Franco, La via dell’immortalità. Percorsi platonici, Torino, Rosenberg & Sellier, 2019


(1) Ferrari Franco, La via dell’immortalità. Percorsi platonici, Torino, Rosenberg & Sellier, 2019, p.75.
(2)  Ivi, p.58.