American Gods: lo scontro tra vecchi e nuovi dei

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Riesco ad ottenere tutto quello che voglio solitamente col tempo, convincendo le persone non con i soldi, ma con la fede. 

Mr Wednesday

Gli dei antichi venivano considerati come la migliore spiegazione possibile a tutti quei fenomeni che gli uomini non riuscivano a comprendere: i fulmini, la bellezza, l’amore, la sapienza. Oggi invece ci sono dei come Cristo, Maometto, Buddha, che da semplici uomini sono divenuti profeti e portatori di fede universale. 


Ma siamo sicuri che quelli vecchi siano spariti? 


La serie tv American Gods, prodotta da Amazon Prime Video e ispirata all’omonimo libro di Neil Gaiman, ci risponde mostrandoci come la più potente società del mondo, quella americana, si fondi sugli dei antichi di tutto il mondo, portati dall’immigrazione (schiavi dall’Africa, irlandesi condannati dalla propria madre patria, indiani, mediorientali, italiani, russi, polacchi), e dei nuovi, nati dal progresso. I due schieramenti sono in lotta fra loro: i primi, guidati da Mr Wednesday alias Odino; i secondi guidati da Mr World, il dio della globalizzazione. I “vecchi” dei vogliono sopravvivere, quelli “nuovi” imporre la loro assoluta supremazia

Gli uomini, rappresentati da Shadow e Laura Moon, sembrano ignorare l’esistenza di divinità: non penserebbero mai che il denaro, i social network, la tecnologia, le armi, le videocamere siano in realtà dei a cui concedono la loro venerazione. Individui che si considerano agnostici, sono resi in quest’ottica dei veri religiosi. Questa fede richiede dei sacrifici: l’anima di ogni essere umano viene assorbita, annullata, diventa il perfetto pasto per dei avari ed egoisti.


Cosa possiamo imparare da questa premessa in apparenza distruttiva?


Shadow Moon e Laura Moon ci forniscono un esempio, perché vediamo in lui il risvegliato dalla cecità: un uomo dapprima cresciuto nella spiritualità, rinnegata poi con il passare del tempo, ritrova infine la vista e rimane affascinato dal mondo, diventando una pedina nelle mani di Odino. In lei vediamo il puro egocentrismo e la noia: trascina Shadow nell’oscurità, muore e vive insieme a lui diventando una morta vivente e continuando però a pensare sempre e solo a se stessa. Due identità che descrivono le tipologie di esseri umani che vediamo camminando per strada e guardandoci allo specchio: la fede per dare un senso agli eventi terreni, siano essi catastrofici o positivi; l’egoismo per salire sempre più in fretta la piramide sociale, per godere della distruzione degli altri considerati inutili, per colmare la noia che affligge la società.


Fede ed egoismo: due facce di una stessa moneta.


In questa dinamica così negativa e distruttiva c’è ancora posto per l’amore, la conoscenza e la speranza: Salim, un giovane musulmano, che si innamora di Jinn, un antico demone del fuoco arabo ‘Ifrìt, e lo segue ovunque senza pensare ai pericoli o alla diversità che c’è tra loro, un umano e un dio. Un amore puro che legittima l’omosessualità e che non nasconde la naturalezza di due individui che si amano al di là di ogni presunto limite imposto.

Bilquis, dea africana dell’amore e regina di Saba, riconsegna a ogni individuo la maestosità della fisicità e la spontaneità del sesso, ricorda che la spiritualità passa anche dal fuoco della passione di due esseri che uniscono i loro corpi in una danza magica. Mr Ibis, Thot dio egizio e custode di storie, scrive la verità su ogni dio e umano, riscoprendo la bellezza dell’imperfezione di ognuno di loro, valorizzando la conoscenza del passato e del presente fonte di luce per il futuro. Mad Sweeney, leprecauno ed ex dio irlandese del sole e dell’arte, vive nella disperazione più totale, beve senza contegno, usa la violenza, è un burattino di Mr Wednesday, ma ritrova la speranza in Laura.


L’oscurità forse non ha ancora vinto.


American Gods è di certo l’esaltazione del positivo e del negativo della società americana, ma rappresenta anche la globalità del mondo, ponendo l’accento su quegli aspetti che sono parte integrante della vita di ogni società. Ci può aiutare a riflettere su come intendiamo la religiosità o spiritualità e su quanto ancora possiamo spostare il limite in avanti tra ciò che riteniamo reale o su ciò che si trova in una dimensione al di là. Forse il mondo è un dio che abbiamo sempre venerato, ma che abbiamo sottovalutato.





L’immagine di copertina è un’immagine ufficiale di American Gods. Il copyright della suddetta è pertanto di proprietà del distributore della serie, il produttore o l’artista. L’immagine è stata utilizzata per identificare il contesto di commento del lavoro e non esula da tale scopo – nessun provento economico è stato realizzato dall’utilizzo di questa immagine. / This is an image for American Gods. The image art copyright is believed to belong to the distributor of the series, the publisher of the series or the graphic artist. The image is used for identification in the context of critical commentary of the work, product or service for which it serves as image art. It makes a significant contribution to the user’s understanding of the article, which could not practically be conveyed by words alone.