L’azione più crudele che si possa commettere nei confronti dell’Amore è dargli la forma della staticità, così da ingabbiarlo in una struttura senza permettergli di cambiare, evolversi e trasfigurarsi per rivelarsi al mondo sempre di più nella verità della sua esistenza e creare la possibilità di una realizzazione sempre nuova della relazione tra l’Io e l’Altro (1).
Respingere questa caratteristica significa privare i soggetti coinvolti nel sentimento amoroso di vivere il rapporto libero con l’altro.
Spesso Amore e Libertà vengono vissuti nella contrapposizione. La Libertà è associata all’indipendenza, l’Amore al suo contrario.
In realtà, la Libertà è il primo presupposto dell’Amore, dove per essere-libero non si intende agire-senza-limiti ma essere-libero-nell’unicità. Se il punto di partenza è la Libertà vuol dire che deve esserci un’individualità capace di indagare se stessa, ovvero capace di percepirsi, scomporsi ed esplorarsi.
Questa ricerca del sé deve essere accompagnata dalla volontà: non solo l’individuo inizia una conoscenza del suo mondo interiore, ma sceglie di intraprendere questa ricerca perché è la sua volontà che lo spinge a volere la sua unicità.
In fondo, per descrivere l’essere-unico si può utilizzare l’immagine della carta d’identità, grazie alla quale possiamo mostrarci nel mondo e farci riconoscere, senza di questa è impossibile definire la nostra persona.
Bisogna diventare un Io che scava, che si addentra nella caverna dell’anima per portare alla luce il suo essere e prendersene cura per diventare individualità: esclusiva ed indivisibile.
Muoversi verso sé preannuncia, in vista di una relazione amorosa, la capacità di muoversi verso l’Altro e donarsi all’Altro come essere unico e accettare che anche l’Altro faccia lo stesso.
Quindi, un individuo che vuole la sua unicità esiste, tanto come esistenza in atto, ovvero come soggetto unico e distinto, quanto come essere-in-divenire.
L’Io è infatti anche possibilità, trasformazione e rinnovamento: il cambiamento è una delle condizioni dell’esistenza.
L’individuo è il viandante che con erranza e coraggio si muove nel mondo. Il suo compito è discendere e risalire la profondità che lo caratterizza per seguire se stesso.
Solo così diventa libero, autonomo secondo la propria legge interiore ed è manifesto della vittoria della vita.
Perché essere-libero vuol dire anzitutto AmarSì. Ovvero dire Sì a se stessi e alla vita che si è.
Ed è proprio con questa libera individualità che emerge la forza dell’Amore.
L’Amore vuole che l’individuo abbia disponibilità della propria natura, richiede di essere scelto, crea una nuova realtà dove sono affermate le differenze e dà inizio a una nuova ricerca di singolarità che interagiscono.
L’amore è una forza violenta che colpisce e ferisce, è energia che estranea dal mondo offrendo un orizzonte nuovo verso cui guardare.
L’incontro d’amore è un evento, un caso che sfugge alla ragione, alla legge immediata delle cose, in grado di sorprendere e generare meraviglia.
È il ponte tra Io e Altro e ponte con il mondo, con la realtà, per creare un continuo dialogo tra ciò che è dentro e ciò che è fuori, per rinnovarsi ed evolversi.
Questo Amore per esistere deve portare alla luce il suo presupposto, la sua Libertà. E se c’è libertà, c’è singolarità ed eccezionalità per cui emergono tutte le differenze dei soggetti coinvolti.
Ma queste differenze non sono un limite, bensì una base solida affinché l’Amore funzioni.
L’Io e l’Altro che accettano di vivere quest’Amore sperimentano un nuovo modo di amare che non ammette il possesso e la prevaricazione ma che esige la diversità che accresce, arricchisce ed espande. Amare l’Altro significa abbracciare e gioire per la differenza che l’altro è.
(1) Nell’articolo si parla della relazione Io e Altro solo in maniera descrittiva, non vi è alcun tipo di riferimento alla relazione monogamica. Il pensiero nei confronti dell’amore è sempre inclusivo.
BIBLIOGRAFIA
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F. Nietzsche., Aurora. Pensieri sui pregiudizi morali, Milano, Adelphi, 1978
F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno, Crescere, 2013
F. Nietzsche, La Gaia Scienza, Milano, RBA, 2017
F. Nietzsche, Umano troppo Umano. Volume I, Milano, Adelphi, 1979, 15ª ediz.
F. Nietzsche, Umano troppo Umano. Volume II, Milano, Adelphi, 1981, 11ª ediz.
F. Nietzsche., L’amore egoista, Lamparelli C. (a cura di), Milano, Oscar Mondadori, 2010Semerari F., Il predone, il barbaro, il giardiniere. Il tema dell’altro in Nietzsche, Bari, Dedalo, 2000
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