«Vista dalla Luna la nostra vita sembra così semplice… e semplici appaiono le nostre architetture, è impossibile perdersi». (1)
Attesa, semplicità, ecologia, isolamento, anticipazione, offlife.
Questi sono i concetti chiave di Velocità di fuga, le parole del contemporaneo analizzate dall’occhio lucido e attento di Leonardo Caffo.
Un viaggio, come lo definisce egli stesso nelle prime pagine del libro, che ci porta alla scoperta delle parole che compongono il nostro mondo, quello delle sale d’attesa, dei social network, delle scelte che compiamo e dell’immaginazione che spesso dimentichiamo.
Velocità di fuga è – proprio come scritto in copertina – una “unità di misura”; e infatti Caffo ci porta in queste cento pagine proprio all’interno delle esperienze che condividiamo quotidianamente.
Leggere questo testo significa anche confrontarsi con la filosofia dei grandi autori, immergersi all’interno della terminologia che può spaventare chi non è “addettə ai lavori”, avendo coscienza però di quello che si sta sperimentando.
«Occorre quindi amare la filosofia dove essa davvero si esprime: nel devastare la fragilità del sistema coercitivo che non ci permette di vivere altrimenti dal mondo in cui siamo stati gettati». (2)
In Velocità di fuga troviamo un Caffo autobiografico, pronto a guidarci nel percorso soprattutto tramite le sue esperienza di vita vissuta, quella vera, quella condivisa. Dalla quarantena – parola che «sembrava una cosa da film sulle avventure della Nasa» (3) – a Butler e Preciado, toccando tutti i campi necessari alla spiegazione dei concetti.
Caffo è in grado di costruire in un numero ridotto di pagine un sentiero per chi desidera approfondire le questioni che ci avvolgono, ma anche per chi si sente persə nella rapidità dell’oggi.
Grazie Giulio Einaudi Editore!
- p.12
- pp. 78-79
- p. 59
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