La rivoluzione della cura

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La rivoluzione della cura

Non so voi, ma per me è sempre più difficile immaginare il futuro. Non solo il mio, ma quello dell’intero pianeta. Le crisi e altri vari recenti eventi catastrofici (pandemie, guerre, alluvioni ecc.) hanno messo in profonda discussione l’andamento delle nostre vite e, di conseguenza, i nostri piani, i nostri progetti, il nostro sguardo fiducioso verso il futuro.


In questa situazione drammatica, La rivoluzione della cura (1) ci dà un po’ di speranza, perché non mette semplicemente di fronte a noi le cose come stanno, ma propone un’alternativa, una via di uscita.


Apre uno scorcio di luce in questo buio in cui ci troviamo e da cui sembra impossibile uscire, perché ogni via d’uscita è sbarrata da un problema sempre nuovo.

Partendo dall’epidemia di Covid-19, l’autore Marco Bersani ci fa vedere la fragilità del mondo capitalistico e liberista in cui viviamo, mostrandoci i limiti della globalizzazione e del mercato. Per lo studioso, infatti, «la crisi pandemica è stata da questo punto di vista la più evidente cartina di tornasole» (2). Ha dimostrato, insomma, tutti i lati negativi di un’economia che, invece di evitare qualcosa che gli scienziati annunciavano da anni, ha preferito non avviare campagne di prevenzione ed educazione per abbattere i costi, facendo finta di nulla. Tutto ciò, come al solito, per non far crollare quel palazzo di vetro che stiamo costruendo da anni.

Per Bersani, in una società siffatta – in cui tutto è orientato al lavoro e alla ricchezza illimitata (per pochi, naturalmente)  –  avviene un «ribaltamento delle sfere dimensionali dell’esistenza» (3) e le priorità reali vengono rovesciate. Le persone aspirano a diventare qualcuno, ad arricchirsi, a guadagnare il più possibile, a discapito di tutto e tuttə. Trionfano l’individualismo, la solitudine, una crudele competizione, un «tu o io» (4). Questo provoca incuria verso le altre persone, ma anche verso la natura e, di conseguenza, ci si avvia verso l’autodistruzione.


C’è, però, un’alternativa e sono proprio le femministe a suggerirla: la cura.


Erroneamente vista come prerogativa del sesso femminile, questa attitudine appartiene a ogni persona che abbia ricevuto e prestato cura, indipendentemente dal genere. La connaturata predisposizione ad accudire i nostri simili dimostra la nostra interdipendenza, reciprocità e la necessità dell’Altro, soprattutto in alcune fasi della vita. Ecco, allora, che questo paradigma si oppone con forza all’individualismo capitalistico e liberista.

Questo concetto apparentemente “personalissimo” è la base su cui si dovrebbe costruire una diversa società, non più basata sul «profitto, la competizione e la predazione» (5). 


Quali sono le proposte dello studioso per concretizzare il concetto di cura?


Secondo Bersani, ad esempio, è necessario ripensare al concetto di welfare e garantire a tutti l’accesso a settori come l’istruzione, la sanità e la previdenza sociale. Si potrebbero, inoltre, creare luoghi di socialità e incontro autogestiti per favorire la nascita di mutuo soccorso fra le persone. Non solo, anche la finanza potrebbe mettersi al servizio della cura, riportando il sistema bancario dentro una dimensione pubblica e partecipativa; similmente potrebbe avvenire anche per l’economia digitale. L’autore propone, inoltre, l’abolizione dell’esercito e, cosa più importante, un cambiamento della democrazia che deve tendere ad essere diretta e, di conseguenza, sempre meno rappresentativa. 


L’individuo a sé stante, quindi, non deve essere più il centro del mondo, come numerosi filosofi hanno, in vari modi, sostenuto, ma deve ritrovare una propria dimensione comunitaria e collettiva. Solo così si innescherà un vero cambiamento.


In conclusione, Bersani ci ricorda che un altro mondo è possibile. Anche se il futuro ci sembra qualcosa di sfumato, non dobbiamo perdere fiducia e arrenderci. Dobbiamo continuare a sperare, a ribellarci. Dobbiamo stringerci all’Altro, nel bene e nel male, e ritrovare, assieme al concetto di “cura”, quello di “convergenza” ossia pensarci  «compagni e compagne di cammino» (6).

Solo attraverso la cura e stando insieme, unitə e non divisə come ci vuole il capitalismo, potremo costruire il nostro futuro e rendere di nuovo più definiti quei contorni che ora ci paiono così sfuggenti.


M. Bersani, La rivoluzione della cura. Uscire dal capitalismo per avere un futuro, Alegre, Roma, 2023.

Grazie a Alegre!


(1) M. Bersani, La rivoluzione della cura. Uscire dal capitalismo per avere un futuro, Alegre, Roma, 2023, pp.128.

(2) Ivi, p. 19.

(3) Ivi, p. 33.

(4)  Ivi, p. 55.

(5) Ivi, p. 64.

(6) Ivi, p. 112.