Improvvisazioni funk: un dialogo tra Stuart Hall e bell hooks

Stuart Hall e bell hooks sono indubbiamente due dei più grandi pensatori contemporanei.
Lui (1932-2014) è stato uno dei più importanti sociologi, il cui impegno, negli anni ’70, ha riguardato essenzialmente due piani. Si è, infatti, concentrato sulla televisione come mezzo che impatta la cultura contemporanea e del tipo di approccio da adottare nei cultural studies.
bell hooks (1952-2021), invece, pseudonimo di Gloria Jean Watkins, è stata una delle voci più impattanti nel campo dell’intersezionalismo femminista. Ha dato, soprattutto, voce alla condizione delle donne nere negli Stati Uniti, dal piccolo paese in cui ha vissuto da bambina fino al mondo accademico in cui ha lavorato da adulta.
Il dialogo tra Hall e hooks, riportato in Improvvisazioni funk. Un dialogo contemplativo (Tamu Edizioni, 2025), ci consente di comprendere, come Paul Girloy scrive nella Prefazione, quanto il linguaggio della cultura politica nera si sia impoverito negli anni.
Cosa si intende?
La poetica insurrezionale che ha sempre caratterizzato la rivendicazione di diritti della cultura nera è stata ridimensionata, soprattutto perché ha cambiato spazio. Queste insurrezioni e questi atti di liberazione sono, infatti, compressi da un paio d’anni perché devono rientrare nello spazio dei social, degli slogan e degli hashtag, dei tweet e dei like. (1)
Esiste però un modo per fuggire da ciò, ovvero per uscire dalla superficialità e dall’individualismo dei social, e al contempo dal grigiore dell’accademia, di cui bell hooks si è più volte lamentata, per esempio in Insegnare il pensiero critico. Saggezza pratica (Meltemi editore, 2023) (2). Questo modo per scappare dai lati negativi dei social e del mondo accademico è il dialogo, a tu per tu, caratterizzato dalla vicinanza dei corpi e dall’interazione immediata, non mediata da dispositivi.
Il dialogo in questione avviene in un contesto caratterizzato da fiducia, da ironia e da condivisione. Per questo, più che riassumere i temi trattati, che spaziano dalla cultura di genere alla cultura nera, dai loro desideri al loro rapporto con la malattia e la morte, risulta interessante sottolineare in che modo questo testo è un “esempio pratico e pedagogico” (3).
Hall e hooks dicono:
«Stuart: (…) mi duole ammetterlo, trovo che le persone prive di senso dell’umorismo, senza una prospettiva ironica, siano terribilmente noiose. Proprio non sopporto la loro compagnia.
bell: È uno degli aspetti istituzionali dell’accademia che ho patito maggiormente, l’assenza di uno spazio dedicato all’umorismo e al gioco. Ripensavo a quanto detto sulla maschilità nera, a quanto in ogni progetto critico e di intervento sull’idea di autorità patriarcale mi sembri essenziale dare valore al gioco.
Stuart: Il punto è esattamente questo: la mancanza di una qualche visione ironica di sé. È così che si conserva la politica patriarcale.» (4)
Potremmo dire che, su uno schermo, trovare una soluzione a razzismo, capitalismo e militarismo sembra impossibile.
Le mobilitazioni “dal vivo” lasciano, invece, ben poco e sembrano non consentire cambiamenti effettivi. Risultano, quindi, necessari modi alternativi di vivere e di pensare nella quotidianità di un mondo accelerato, che ci fa sembrare impossibile «anche solo immaginare che bell hooks e Stuart Hall abbiano mai conversato dal vivo, parlandosi e ascoltandosi nella stessa stanza». (5)
Questo dialogo, invece, è realmente accaduto e consente, ancora oggi, a noi lettorǝ di mettere in dubbio le nostre azioni politiche quotidiane, il nostro nuovo modo di rivendicare diritti online e il nostro dover, o voler, essere dicotomico, bianchi o neri, donne o uomini, omosessuali o eterosessuali. Quello tra bell hooks e Stuart Hall è, cioè, un dialogo contemplativo che ritorna a quella filosofia che si occupa, più che di dare risposte, di evocare domande che mettono in crisi i sistemi vigenti.
Grazie Tamu Edizioni!
- Stuart Hall e bell hooks (2025) Improvvisazioni funk. Un dialogo contemplativo, tr. it. di Emanuele Gianmarco, Tamu Edizioni, Napoli, p. 7;
- bell hooks (2023) Insegnare il pensiero critico. Saggezza pratica, Meltemi editore, Milano;
- Stuart Hall e bell hooks (2025) Improvvisazioni funk. Un dialogo contemplativo, p. 9;
- Ivi, p. 81;
- Ivi, pp. 7-8.
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