Donne, donne, donne

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«La domanda principe dovrebbe incessantemente essere “Le donne sono persone?”» (1)

La filosofa Nicla Vassallo si addentra nel vasto panorama della filosofia per mostrarci le contraddizioni e le mancanze che fino ad ora hanno caratterizzato il pensiero occidentale, e lo fa non senza porre nuove domande, più attuali che mai.

Partendo da Aristotele, attraversando il pensiero di Cartesio, Rousseau, Kant, Hegel, Schopenhauer, Nietzsche e Lévinas, ci guida all’interno delle omissioni che hanno contraddistinto i secoli della filosofia per approdare, infine, ai nomi di quelle donne che hanno abitato e – troppo spesso abitano ancora – il dimenticatoio della cultura: Diotima, Ipazia, Harriet Taylor, Simone de Beauvoir, Simon Weil, Lucy Irigaray, Julia Kristeva, Betty Friedan, Rosa Louise Parks, Virginia Woolf, Carol Gilligan – solo per citarne alcuni.

Nomi che raramente vediamo tra i testi scolastici, persone che – in un modo o nell’altro – hanno cercato di porre al centro del dibattito la questione dell’esser donna.

«Occorre comprendere meglio le donne, dedicando loro la dovuta attenzione filosofica, con riflessioni che riguardino la loro identità personale, i loro rapporti con gli altri, nonché il loro relazionarsi col mondo». (2)

Prendendo spunto dalle tesi di varie filosofie femministe – anche qui, solo per citarne alcune – come le filosofie ambientaliste, quelle marxiste e quelle della cura, l’autrice interroga gli assunti fondamentali di molte concezioni sulla donna, sottolineandone i limiti e lasciando aperti molti interrogativi ancora da esplorare.

Ma tutte le pagine sono funzionali ad un triplice scopo: quello di denunciare le condizioni in cui le donne, ancor oggi, sono costrette a vivere; quello di mostrare come l’essenzialismo che imprigiona le donne a questa o quella categoria, sia più vivo che mai; e, infine, avanzare la tesi dell’autrice circa il metodo da utilizzare per affrontare la questione femminile, nella consapevolezza che: «Se parecchi filosofi maltrattano le donne, la storia della filosofia le cancella» (3)

«Non occorre forse muoversi da una prospettiva in prima persona per capire che effetto fa essere un certo essere vivente?» (4)

Ed è proprio questo il punto centrale del pensiero di Vassallo, il “conosci te stesso” socratico, l’arte di sapersi e credere in sé stesse «[…] al di là di categorizzazioni, pregiudizi, stereotipi rappresenta uno dei maggiori problemi della maggior parte delle donne» (5).

E questo conoscersi non può che essere un compito che ad oggi con la tecnologia, il cambiamento climatico, le intelligenze artificiali, l’ipersessualizzazione presente nei social network, il revenge porn – che non fanno che aggravare l’essenzialismo già dilagante (6) – richiede tutta la forza e l’attenzione possibile.

«Se tra le definizioni che la filosofia si è proposta di offrire vi è quella di “donna”, lo ha fatto spesso in modo assai maldestro, errato, attraverso raffigurazioni ricolme di pregiudizi, nonché alla ricerca dell’essenza della donna» (6) e prosegue, poche pagine dopo: «benché non si dà qualcosa di comune, essenziale, a tutte le donne, vi sono parecchie serie di parentele e somiglianze, dal biologico al sociale […] tra queste parentele e somiglianze, il punto di partenza, non senz’altro d’arrivo, [sono N.d.R.] le rappresentazioni di genere, da coadiuvare sempre con altre appartenenze, non dimenticando la propria storia personale» (7)

La proposta di pensare alle donne come persone irripetibili – ognuna con dei propri vissuti che la caratterizzano in modo unico, ma anche con ruoli che ciascuna eredita, suo malgrado, dalla società – permette di non ricadere nell’illusione essenzialista, evitando di dar credito all’esistenza di una categoria di donna omogenea e statica.

La proposta, in fondo, è quella di partire dalla persona con le sue peculiarità, interrogandola e facendo emergere quelle che sono le comuni oppressioni che molte subiscono, anche se in diversa misura.

La non omologazione delle donne permetterà di ripensare alle donne come persone, anziché come categoria.

Grazie Mimesis Edizioni!

Nicla Vassallo, Donne, donne, donne, Mimesis edizioni, Milano, 2023.

  1. Nicla Vassallo, Donne, donne, donne, Mimesis edizioni, Milano, 2023, p.14
  2. Ivi, p.11
  3. Ivi, p.20
  4. Ivi, p.38
  5. Ivi, p.26
  6. Per “essenzialismo” si intende la posizione per cui, al di là di tutti i particolari individuali, le caratteristiche universali detengono un primato in termini di importanza. Nel caso specifico, ogni donna – come individuo particolare – avrebbe delle caratteristiche in comune a tutti gli individui definiti “donne”, dove il termine assume significato universale. Poco importa, secondo questa impostazione, se la stessa categoria “donna” è un costrutto sociale e culturale, perché – sempre secondo i sostenitori di questo approccio – ogni individuo femminile condividerebbe sempre e comunque delle essenze, delle caratteristiche universali con tutte le altre. Nel corso dei secoli questi caratteri comuni sono variati, ma molti di questi persistono ancora oggi: credere che ogni donna abbia – per natura – una propensione alla cura, alla maternità o al soddisfacimento dei bisogni altrui è uno stereotipo che è ben lungi dal poter essere giustificato per via naturale, ad esempio. Ogni individuo, al contrario di quanto sostiene l’essenzialismo, è unico e non può essere ridotto a delle caratteristiche arbitrarie, tanto più se queste sono sintomo di subordinazione e diseguaglianze.
  7. Ivi, p.71
  8. Ivi, p.73